Team Building esperienziale “Migliorare se stessi, per migliorare il team”, con Stanleybet

Si è svolto a Roma, nell’arco temporale di due mezze giornate, il 13 e 14 luglio, il progetto di formazione Outdoor Training “Migliorare se stessi, per migliorare il team”, realizzato da Virvelle, che ha coinvolto il team inter-funzionale della società multinazionale Stanleybet, composto da 28 partecipanti.

Dopo una vivace ed efficace esegesi del concetto di “soft skills”, ognuno dei componenti ha contribuito all’individuazione delle key competences necessarie allo svolgimento del lavoro di Area Manager. Le circa 100 competenze emerse, dopo essere state suddivise in 5 cluster (Problem Solving, Comunicazione Efficace, Motivazione, Pianificazione ed Etica), utilizzando criteri di affinità, hanno consentito di alimentare un dibattito che partisse dal confronto tra auto-valutazione ed etero-valutazione.

Grande partecipazione ha riscontrato la dinamica esperienziale, incentrata su una declinazione del dilemma del prigioniero di Albert Tucker, in cui il gioco non-cooperativo e a somma variabile ha dimostrato le paradossali conseguenze, per il singolo e per il gruppo, di comportamenti opportunistici e confliggenti.

Il percorso formativo, che ha preso le mosse dalle concettualizzazioni legate all’Approccio Sistemico, è stato articolato in modo tale da confermare le teorizzazioni annesse, mediante le esperienzialità: questa è stata la finalità del gioco dell’“argano circolare”, con il quale si è realizzata una torre composta da tasselli in legno da prelevare e trasportare, attraverso una gru a funi, guidata contemporaneamente da tutti i componenti del gruppo. Grazie al contributo dei trainer Mario Testa e Massimiliano Linguiti, l’attività ha permesso di validare l’idea che il coordinamento consente di ridurre l’entropia, tipica dei sistemi complessi.

In Stanleybet, dove le risorse umane occupano un ruolo di assoluto rilievo nella gestione dei clienti, oltre che nell’implementazione delle strategie di sviluppo del business, l’andragogia diventa un potente strumento di miglioramento dell’organizzazione, soprattutto se inserita in un sistema olistico, per il miglioramento delle prestazioni individuali e di gruppo.