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Draw Your Values per Capodichino ASM - Gruppo We Build
Un laboratorio che favorisce l’espressione emotiva e aiuta a razionalizzare i contrasti in un’organizzazione.
Descrizione dell'experience
Il contrasto e il conflitto nelle organizzazioni possono essere due presenze inevitabili, a volte ingannevoli, ma che, se riconosciute e gestite, possono condurre a una maggiore consapevolezza e crescita collettiva. Frutto delle diverse prospettive, personalità e interessi che convivono in un ambiente lavorativo, questi elementi possono generare tensioni, ostacolare la collaborazione e compromettere le performance.
Su questo scenario prende vita il laboratorio espressivo Pittorico ideato per l’azienda Capodichino ASM, che nel gruppo We Build, si sta occupando di costruire la nuova metropolitana adiacente all’aeroporto. Come le metropolitane scendono nelle profondità del sottosuolo, analogamente la pittura consente di scendere nell’anima e di dare espressione a dinamiche di cui siamo poco consapevoli. Ed è proprio a partire dall’espressione del conflitto che è possibile costruire un volano per un confronto organizzativo generativo.
Su questo scenario prende vita il laboratorio espressivo Pittorico ideato per l’azienda Capodichino ASM, che nel gruppo We Build, si sta occupando di costruire la nuova metropolitana adiacente all’aeroporto. Come le metropolitane scendono nelle profondità del sottosuolo, analogamente la pittura consente di scendere nell’anima e di dare espressione a dinamiche di cui siamo poco consapevoli. Ed è proprio a partire dall’espressione del conflitto che è possibile costruire un volano per un confronto organizzativo generativo.
Informazioni dell'experience
Azienda: Capodichino ASM
Trainer: Lucia Molino, Valerio Gianpaola
Location: Palazzo San Michele, Salerno
Trainer: Lucia Molino, Valerio Gianpaola
Location: Palazzo San Michele, Salerno
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I dettagli dell’experience
Un laboratorio che ha viaggiato dall’introspezione alla cognizione seguendo due grandi obiettivi:
Un grande gruppo in formazione che attraverso il colore, le forme e i segni grafici, ha potuto esprimere sentimenti che difficilmente emergerebbero in un confronto verbale diretto.
L'atto di dipingere consente, di fatti, di visualizzare e riconoscere i propri stati emotivi, migliorandone indirettamente l'autoconsapevolezza. Divisi in gruppi, ed attraverso una sequenza di esercizi introspettivi ed espressivi, sono state realizzate dapprima opere individuali che sono diventate poi tasselli di opere collegiali di ciascun gruppo, accompagnate da «haiku» che hanno facilitato l’espressione verbale dell’emozione vissuta attraverso il laboratorio.
Opere d’arte che sono diventate un vero e proprio artefatto organizzativo, messe al centro di un debriefing che ha avuto l’obiettivo di portare sul piano cognitivo i vissuti organizzativi.
Cos’è davvero il conflitto?
Esistono degli effetti positivi?
Abbiamo modelli o strumenti che ci permettono di gestire il conflitto?
Qual è lo stile che appartiene al singolo?
E quale appartiene all’organizzazione?
Questo momento formativo d’aula ha incoraggiato la libera espressione del gruppo e ha stimolato la condivisione di idee, situazioni lavorative, prospettive d’azione, il tutto in un ambiente facilitato dal formatore, circondati dall’arte.
Un laboratorio che ha integrato emozione e cognizione e ha gettato le basi per promuovere un ambiente di lavoro più inclusivo e ispiratore di buone relazioni.
- Abbattimento delle barriere comunicative
- Riflessione e consapevolezza
Un grande gruppo in formazione che attraverso il colore, le forme e i segni grafici, ha potuto esprimere sentimenti che difficilmente emergerebbero in un confronto verbale diretto.
L'atto di dipingere consente, di fatti, di visualizzare e riconoscere i propri stati emotivi, migliorandone indirettamente l'autoconsapevolezza. Divisi in gruppi, ed attraverso una sequenza di esercizi introspettivi ed espressivi, sono state realizzate dapprima opere individuali che sono diventate poi tasselli di opere collegiali di ciascun gruppo, accompagnate da «haiku» che hanno facilitato l’espressione verbale dell’emozione vissuta attraverso il laboratorio.
Opere d’arte che sono diventate un vero e proprio artefatto organizzativo, messe al centro di un debriefing che ha avuto l’obiettivo di portare sul piano cognitivo i vissuti organizzativi.
Cos’è davvero il conflitto?
Esistono degli effetti positivi?
Abbiamo modelli o strumenti che ci permettono di gestire il conflitto?
Qual è lo stile che appartiene al singolo?
E quale appartiene all’organizzazione?
Questo momento formativo d’aula ha incoraggiato la libera espressione del gruppo e ha stimolato la condivisione di idee, situazioni lavorative, prospettive d’azione, il tutto in un ambiente facilitato dal formatore, circondati dall’arte.
Un laboratorio che ha integrato emozione e cognizione e ha gettato le basi per promuovere un ambiente di lavoro più inclusivo e ispiratore di buone relazioni.
La pittura, in quanto forma di espressione non verbale, permette di esplorare emozioni e tensioni in modo creativo, favorendo una comunicazione più autentica e profonda.
Affiancare il laboratorio pittorico a fasi di briefing e debriefing che portano le persone anche sul piano cognitivo, consente di rendere il percorso esperienziale ancora più efficace. Dopo l'attività pittorica, i partecipanti riflettono sul processo, individuando analogie con la loro esperienza lavorativa.
Dopo un lavoro formativo sui contenuti ovvero sugli aspetti del conflitto organizzativo, in termini di modelli e caratteristiche, i partecipanti aumentano la loro consapevolezza sul tema.
Simulazioni e role-playing consentono di sperimentare diverse modalità di comunicazione e negoziazione e le diverse strategie collaborative per migliorare la gestione dei conflitti, questa volta, però, avendone anche la consapevolezza emozionale.
Il modello di Thomas-Kilmann (compromesso, collaborazione, evitamento, competizione, accomodamento) ha rappresentato una guida per la definizione dei modelli comportamentali efficaci e per la focalizzazione sul ruolo che le competenze manageriali hanno nella creazione di ambienti funzionali.
Affiancare il laboratorio pittorico a fasi di briefing e debriefing che portano le persone anche sul piano cognitivo, consente di rendere il percorso esperienziale ancora più efficace. Dopo l'attività pittorica, i partecipanti riflettono sul processo, individuando analogie con la loro esperienza lavorativa.
Dopo un lavoro formativo sui contenuti ovvero sugli aspetti del conflitto organizzativo, in termini di modelli e caratteristiche, i partecipanti aumentano la loro consapevolezza sul tema.
Simulazioni e role-playing consentono di sperimentare diverse modalità di comunicazione e negoziazione e le diverse strategie collaborative per migliorare la gestione dei conflitti, questa volta, però, avendone anche la consapevolezza emozionale.
Il modello di Thomas-Kilmann (compromesso, collaborazione, evitamento, competizione, accomodamento) ha rappresentato una guida per la definizione dei modelli comportamentali efficaci e per la focalizzazione sul ruolo che le competenze manageriali hanno nella creazione di ambienti funzionali.
Il laboratorio ha consentito di aprire finestre sugli stili comunicativi e sulle leve manageriali, lavorando ad ampio spettro sull’importanza di prendere consapevolezza delle proprie dinamiche emotive e di quanto queste possano influenzare il nostro agito e quindi le probabilità di creare inneschi nelle relazioni.
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