
Team Building esperienziale per Stanleybet
Migliorare se stessi, per migliorare il team.
Descrizione dell’experience
Un’esperienza formativa per rafforzare la consapevolezza del proprio ruolo e migliorare la collaborazione all’interno del team. Attraverso attività immersive, i partecipanti hanno esplorato dinamiche di leadership, negoziazione e problem-solving, sperimentando il valore della comunicazione efficace e della fiducia reciproca. Un percorso progettato per sviluppare competenze strategiche in un settore che fa delle sfide il suo principale business.
Informazioni dell’experience
Azienda: Stanleybet
Trainer: Mario Testa, Massimiliano Linguiti
Location: Roma
Trainer: Mario Testa, Massimiliano Linguiti
Location: Roma





I dettagli dell’experience
Il percorso ha consentito ai partecipanti di potenziare il proprio ruolo all’interno del team, migliorando l’efficacia delle interazioni e la capacità di gestire le sfide professionali. Gli obiettivi principali sono stati:
- Consapevolezza delle competenze chiave: identificare le abilità fondamentali per il ruolo di Area Manager attraverso un confronto tra auto-valutazione ed etero-valutazione.
- Potenziamento della collaborazione: rafforzare la capacità di lavorare in team, riducendo conflitti e dinamiche individualistiche.
- Sviluppo della negoziazione e della gestione del conflitto: comprendere le conseguenze dei comportamenti competitivi e imparare a trovare soluzioni win-win.
- Miglioramento della comunicazione e del problem-solving: favorire un approccio strategico e collaborativo per affrontare problemi complessi.
Prima giornata
Un brainstorming interattivo ha avviato i lavori e permesso di esplorare il concetto di soft skills e individuare le competenze chiave necessarie al ruolo di Area Manager. Attraverso un’attività di Affinity Mapping, le circa 100 competenze emerse sono state suddivise in cinque macro-aree: Problem Solving, Comunicazione Efficace, Motivazione, Pianificazione ed Etica. Questa fase ha stimolato il confronto tra auto-valutazione ed etero-valutazione, permettendo ai partecipanti di riflettere sulle proprie competenze e sul contributo individuale al team.
Nel pomeriggio, la sessione è proseguita con un’attività esperienziale basata su un adattamento del Dilemma del Prigioniero di Albert Tucker. Questo gioco non-cooperativo e a somma variabile ha evidenziato le conseguenze negative di comportamenti opportunistici e conflittuali, offrendo ai partecipanti strumenti pratici per gestire le negoziazioni e migliorare il lavoro di squadra.
Seconda giornata
Dopo un’introduzione sulle dinamiche di gruppo e sulla motivazione, il team ha preso parte a una sfida collaborativa: la costruzione del Mandala della Squadra. Attraverso questa attività simbolica, i partecipanti hanno sperimentato l’importanza della perseveranza e del supporto reciproco nel raggiungere obiettivi comuni.
La fase successiva ha visto l’intero gruppo impegnato nel gioco dell’Argano Circolare, una prova pratica che ha permesso di validare l’approccio sistemico al team building. I partecipanti hanno collaborato per costruire una torre utilizzando tasselli in legno, trasportati e posizionati tramite una gru a funi gestita contemporaneamente da tutti. Questa esperienza ha rafforzato il concetto di coordinamento e riduzione dell’entropia, dimostrando l’importanza della sincronizzazione e della fiducia reciproca.
Il percorso si è concluso con una sessione di debriefing e con microlearning per guidare i partecipanti a consolidare gli apprendimenti e riflettere sulle applicazioni concrete nel proprio contesto lavorativo.
Un brainstorming interattivo ha avviato i lavori e permesso di esplorare il concetto di soft skills e individuare le competenze chiave necessarie al ruolo di Area Manager. Attraverso un’attività di Affinity Mapping, le circa 100 competenze emerse sono state suddivise in cinque macro-aree: Problem Solving, Comunicazione Efficace, Motivazione, Pianificazione ed Etica. Questa fase ha stimolato il confronto tra auto-valutazione ed etero-valutazione, permettendo ai partecipanti di riflettere sulle proprie competenze e sul contributo individuale al team.
Nel pomeriggio, la sessione è proseguita con un’attività esperienziale basata su un adattamento del Dilemma del Prigioniero di Albert Tucker. Questo gioco non-cooperativo e a somma variabile ha evidenziato le conseguenze negative di comportamenti opportunistici e conflittuali, offrendo ai partecipanti strumenti pratici per gestire le negoziazioni e migliorare il lavoro di squadra.
Seconda giornata
Dopo un’introduzione sulle dinamiche di gruppo e sulla motivazione, il team ha preso parte a una sfida collaborativa: la costruzione del Mandala della Squadra. Attraverso questa attività simbolica, i partecipanti hanno sperimentato l’importanza della perseveranza e del supporto reciproco nel raggiungere obiettivi comuni.
La fase successiva ha visto l’intero gruppo impegnato nel gioco dell’Argano Circolare, una prova pratica che ha permesso di validare l’approccio sistemico al team building. I partecipanti hanno collaborato per costruire una torre utilizzando tasselli in legno, trasportati e posizionati tramite una gru a funi gestita contemporaneamente da tutti. Questa esperienza ha rafforzato il concetto di coordinamento e riduzione dell’entropia, dimostrando l’importanza della sincronizzazione e della fiducia reciproca.
Il percorso si è concluso con una sessione di debriefing e con microlearning per guidare i partecipanti a consolidare gli apprendimenti e riflettere sulle applicazioni concrete nel proprio contesto lavorativo.
Il percorso ha combinato metodi teorici ed esperienziali per garantire un apprendimento efficace e immediatamente applicabile. Attraverso simulazioni, giochi di ruolo e attività pratiche, i partecipanti hanno potuto sperimentare in prima persona le dinamiche del team, rafforzando la propria capacità di adattamento e gestione delle sfide.
Come affermava John Maxwell, “Quando ciascuno cresce, il team si trasforma. La squadra migliore è quella che evolve insieme.” Questo percorso ha mostrato come la crescita personale sia il primo passo per costruire un team solido, in cui il miglioramento individuale diventa il motore per il successo collettivo.
Come affermava John Maxwell, “Quando ciascuno cresce, il team si trasforma. La squadra migliore è quella che evolve insieme.” Questo percorso ha mostrato come la crescita personale sia il primo passo per costruire un team solido, in cui il miglioramento individuale diventa il motore per il successo collettivo.
Durante il percorso "Migliorare sè stessi per migliorare il team", i partecipanti hanno avuto l’opportunità di esprimere apertamente motivazioni e aspettative personali. Questo ha permesso di creare un legame autentico tra le proprie ambizioni individuali e gli obiettivi aziendali. L’approccio esperienziale adottato ha favorito un clima di confronto propositivo, portando a una maggiore coesione tra i membri del team.
Le attività hanno contribuito a mettere a fattor comune punti di vista diversi e idee innovative, generando una visione condivisa delle priorità organizzative. Il team ha sviluppato una consapevolezza più profonda del proprio ruolo all’interno dell’azienda, scoprendo nuove modalità per collaborare in modo costruttivo e proattivo. Questo cambiamento ha posto le basi per una cultura aziendale più orientata alla collaborazione, alla comunicazione aperta e al miglioramento continuo.
Le attività hanno contribuito a mettere a fattor comune punti di vista diversi e idee innovative, generando una visione condivisa delle priorità organizzative. Il team ha sviluppato una consapevolezza più profonda del proprio ruolo all’interno dell’azienda, scoprendo nuove modalità per collaborare in modo costruttivo e proattivo. Questo cambiamento ha posto le basi per una cultura aziendale più orientata alla collaborazione, alla comunicazione aperta e al miglioramento continuo.
